IL CRE: esperienza di vita, di sorrisi e di gioco, per crescere non soli, ma insieme

Il CRE è divertimento, fatica, sorrisi e risate, giochi ed emozioni. 6 semplici parole che tengono dentro tanti significati e racchiudono con loro la vera essenza del CRE delle nostre parrocchie, un’occasione per imparare ad essere adolescenti che non sprecano il loro tempo, ma diventano ragazzi e ragazze che si mettono in gioco per una realtà, quella dell’oratorio, che tanto ti chiede ma tantissimo ti dà.
Trovarsi bene in un gruppo e lavorarci insieme e quello che spesso fa la differenza ed è il filo conduttore del nostro gruppo animatori a Casazza, che quest’anno si trova pieno di adolescenti alle prime armi con tanta voglia di stare in mezzo a bambini e ragazzi, farli divertire e giocare, ballare, scherzare ma senza mai dimenticare quel ruolo educativo che ci siamo prefissati e che i genitori si aspettano da noi. 

UNITA’ PASTORALE
Veniamo da un lungo periodo molto difficile per tutti e tornare a respirare l’aria da oratorio non può che farci bene! Già da tempo le nostre parrocchie stanno lavorando ad una Unità Pastorale, un processo che ci porterà a breve ad essere ufficialmente nucleo unico tramite il quale proseguire insieme per il futuro. Come CRE questo processo già da un paio di anni è iniziato, con Casazza, Gaverina, Monasterolo del Castello e San Felice che collaborano insieme per creare il meglio possibile nel mese di luglio per tutti i bambini e ragazzi che accogliamo ogni anno.
Il processo ha portato ad un inevitabile inserimento di “nuovi” membri sia nel gruppo “animati” che in quello degli animatori: il grande vantaggio è stato quello di avere a che fare con bambini e ragazzi che seppur di paesi diversi, si conoscevano già (chi per la scuola, chi per altri gruppi aggregativi come il calcio o la pallavolo) e l’inserimento di conseguenza non ha creato particolari difficoltà. 

Per il gruppo degli animatori è stato sicuramente più impegnativo: non per una questione di rapporti interpersonali (vale il concetto precedente), ma per diverse modalità di lavoro alle quali non eravamo tutti abituati. 

IL NOSTRO CRE

1.La struttura e la formazione

A Casazza l’impostazione è ormai da tempo consolidata: il gruppo dei coordinatori si riunisce intorno ai mesi di marzo/aprile per imbastire le fondamenta del nuovo CRE, con sufficiente tempo per prendere le decisioni importanti che si porteranno avanti fino al termine del mese di luglio (struttura delle giornate e dei vari momenti, gite, uscite sul territorio, formazione e preparazione per gli adolescenti). 

Da inizio maggio entrano in gioco gli animatori (dai 14 ai 18 anni) con 4 serate di formazione che possano farli entrare con la testa giusta nell’universo del CRE: con quelli più giovani i temi trattati sono principalmente quelli di base, per far loro capire cosa voglia dire essere animatori, quello che serve per saper animare le intense giornate insieme ai bambini e ragazzi e abituarsi anche nel pratico a gestire situazioni tipiche da CRE (per questo motivo le serate sono spesso ludiche e animate e con poco spazio per la teoria); con quelli più grandi invece le parole chiave sono responsabilità, intensità e spiritualità (un concetto che spesso è difficile da affrontare per tutti noi ma che è parte fondamentale di un Oratorio).

In queste serate i ragazzi hanno già l’occasione di conoscersi e fare gruppo, condividere idee e modi di essere, capire i punti di forza e debolezza reciproca e prendere coscienza di cosa venga loro chiesto.

2.Le settimane di preparazione 

Il bello inizia a giugno, con le canoniche due settimane di preparazione nelle quali il gruppo intero (animatori e coordinatori) si incontra dal lunedì al venerdì in oratorio per organizzare il lavoro delle quattro settimane di CRE non solo dal punto di vista teorico ma anche nei dettagli pratici: i ragazzi vengono suddivisi in gruppi di lavoro, tutti capitanati da un coordinatore, per gestire al meglio i vari ambiti: giochi, laboratori, scenografie e allestimento dell’oratorio, la storia del CRE e la preghiera.

Viene dato largo spazio alla creatività e alla fantasia dei ragazzi coadiuvati dall’esperienza dei coordinatori, che di anni di CRE ne hanno sulle spalle e sanno gestire le determinate situazioni che si creano (come impostare un gioco, che materiali usare, come gestire la questione “sanitaria” a cui siamo chiamati a sottostare).

Il gruppo spesso più numeroso è quello dei giochi, parte centrale del nostro CRE, in particolar modo quest’anno dopo le limitazioni degli scorsi mesi, che hanno portato i ragazzi a divertirsi molto meno stando chiusi in casa. La voglia di giocare insieme è la ricetta fondamentale per sfruttare al meglio il tempo speso in Oratorio insieme ad amici e animatori ed è ciò che ogni anno caratterizza i nostri momenti estivi. Da preparare ci sono i classici giochi in squadra (quest’anno i ragazzi possono competere solo all’interno della loro bolla, un concetto che ormai è noto a chiunque) che devono essere coinvolgenti e accattivanti e il sempre tanto atteso grande gioco del venerdì, a chiusura della settimana: i ragazzi non vedono l’ora di sfidarsi in giro per il paese, giocando e competendo (sempre isolati) perché il grande gioco crea sempre grande interesse e gli animatori che li organizzano hanno sempre l’obiettivo di stupire e sorprendere, sia per il tema che per le attività e lo svolgimento.
C’è il gruppo della storia, quello che mette in scena ogni anno una storia proposta da chi organizza i CRE a Bergamo. La creatività, la comicità e le capacità attoriali dei nostri animatori vengono messe in scena con il nostro coordinatore Matteo che li guida nelle prove e nei pomeriggi in scena. Quest’anno il tema centrale è “Alice nel paese delle meraviglie”, una storia che tutti conosciamo e che nelle prime puntate ha suscitato tanto interesse, soprattutto nei più piccoli: l’obiettivo è quello di far divertire i ragazzi ma anche lasciare loro un messaggio legato al tema della storia e del CRE che li possa far riflettere. 

Il gruppo scenografia viene chiamato a preparare tutto quello che riguarda l’allestimento per la storia e degli spazi che utilizziamo (oratorio e zona scuola). La zona delle scuole è molto utile per noi, perché ci permette di separare i nostri iscritti e garantire oltre al richiesto distanziamento dei gruppi anche una copertura di ambienti maggiore per ogni bolla. Il gruppo allestimento ha lavorato soprattutto per abbellire nel modo migliore i nostri spazi legandoli al tema del gioco e utilizzando diversi materiali.
Il gruppo laboratori quest’anno è stato interamente gestito dai ragazzi, a differenza degli anni scorsi: l’idea principale è stata semplicità e coinvolgimento, saper trovare qualcosa di adattabile per ogni fascia d’età e al tempo stesso semplice, come degli adolescenti potrebbero pensare.

PRONTI, PARTENZA E SI VA

Il 28 giugno è iniziato il CRE con il tradizionale momento di accoglienza dei gruppi: quest’anno per ragioni di sicurezza abbiamo accolto i bambini e ragazzi all’esterno divisi in fasce d’età.
Poi abbiamo scaldato gli animi con il momento tanto atteso dei balli, con i nostri animatori e animatrici che nel campo di calcio hanno animato l’inizio del pomeriggio con le canzoni del CRE, in particolar modo l’inno di quest’anno dal titolo “Hurrà”. 

In seguito, le squadre si sono divise nei loro spazi, con le elementari nella zona delle scuole medie mentre i ragazzi più grandi sono rimasti in oratorio: la prima parte del pomeriggio è stata sfruttata per conoscersi tramite dei giochi di squadra, pensati per permettere ai membri di conoscersi; in seguito il tempo della merenda e lo spazio dei giochi successivi ha permesso di entrare a pieno nell’universo CRE, tramite anche il momento della preghiera: sempre molto faticoso, ma come oratorio è un momento fondamentale durante le nostre giornate e la presenza dei Don facilita lo sviluppo del tema spirituale con i nostri iscritti.

La struttura della settimana tendenzialmente era questa, con l’alternanza tra giochi, giochi d’acqua e laboratori quando la giornata veniva svolta in oratorio. 

I laboratori di quest’anno era divisi in due macro-categorie: quelli manuali e quelli più sportivi e giocosi. Con i bambini più piccoli, quelli tra i 6 e i 9 anni, abbiamo preparato un percorso legato alle emozioni, cercando di impostare delle attività che li stimolassero a ragionare su quello che per loro significa essere felici e arrabbiati, annoiati o tristi e come gestire le diverse situazioni; pur considerando che il divertimento deve sempre essere al primo posto e con loro basta trovare un po’ di pittura e qualche telo da colorare che si divertono molto!

Con quelli più grandi, dai 10 ai 13 anni, abbiamo invece deciso di impostare il momento dei laboratori come spazio per permettere loro di imparare tramite il gioco alcuni sport che tendenzialmente vengono poco conosciuti e praticati; questa modalità con i ragazzi ha ormai da tempo suscitato molto interesse, tanto che quando la situazione sanitaria lo permetteva, eravamo abituati a chiamare degli esperti esterni, allenatori o giocatori di qualche sport, che venissero a far imparare ai ragazzi le regole principali e farli divertire in campo.
Per le gite, quest’anno in programma ci sono due giorni in piscina, con le medie a Darfo, all’AcquaPlanet, e San Gervasio Bresciano, al Parco Acquatico “Le Vele”, mentre le elementari alle piscine di Palazzolo e Rovato. Le camminate sono da qualche anno un appuntamento fisso nel nostro programma, perché nonostante la fatica durante il percorso, fa sempre bene andare a camminare insieme, divertirsi e conoscersi anche in maniera più profonda; per questa estate ne sono state organizzate due in alcune zone vicino al nostro oratorio che potessero occupare un paio d’ore di viaggio e che ci potessero regalare un panorama splendido e la possibilità di avere ampi spazi all’aperto da sfruttare. La giornata al lago è stata un’altra proposta molto apprezzata da tutti, soprattutto perché ci ha concesso la possibilità di fare il bagno insieme con anche una bella gara di tuffi per l’occasione.
Le altre gite in programma riguardano un’esperienza laboratoriale con le attività di ArteXiCRE, già effettuata dai ragazzi delle medie e che invece vedrà impegnati i bambini delle elementari durante la quarta e ultima settimana; nello stesso giorno con i più grandi parteciperemo alla proposta “Isola Sport” che ricorda molto le passate esperienze dello “Sport Giovane” in cui recentemente ci siamo anche tolti la soddisfazione di portarci a casa uno dei premi ambitissimi. Ultima ma non per importanza sarà la visita guidata al Castello di Bianzano con successivo pomeriggio trascorso insieme presso l’oratorio della parrocchia. 

I NOSTRI ANIMATORI

Gli animatori spendono tante energie durante il giorno, perché per quanto piaccia, seguire i bambini e i ragazzi durante le giornate è comunque molto faticoso e impegnativo e ciò li porta ad essere molto stanchi a fine giornata e sempre più nel corso delle settimane: per tale motivo i coordinatori tengono particolarmente ad organizzare per loro delle serate insieme, come ulteriore motivo per stare in gruppo e conoscersi, soprattutto in situazioni non legate al ruolo da animatori, quanto più invece legate ad un concetto di amicizia, forte e intensa, che ogni anno si crea all’interno dei ragazzi. Per la prima serata la proposta riguardava un torneo di pallavolo per animatori, che ha permesso ai ragazzi di ritrovarsi in oratorio, creare una squadra insieme ai propri amici e affrontare gli altri divertendosi e giocando, tra chi era molto forte, chi sapeva cavarsela e chi invece faceva fatica ma che comunque ci teneva a giocare per il solo motivo di passare una serata diversa dalle altre insieme ad amici e coetanei. Si è poi pensato alla tradizionale cena animatori, intitolata per quest’anno “K2P”: in quel giovedì della seconda settimana abbiamo mangiato insieme la Pizza, rispettando l’abituale regola della “serata Perla”, in cui ci si vestiva eleganti per l’occasione come se fosse una cena di gala, e concludendo il tutto con una gara di Karaoke, che ha messo in mostra le doti canore dei nostri ragazzi. Poco importa se poi a cantare non siano stati tutti, perché come detto in precedenza, l’importante era stare insieme e farlo in diverse modalità. Durante la terza settimana abbiamo affrontato due diverse tipologie di serata: con quelli più giovani abbiamo organizzato una serata insieme in paese con successiva nottata in oratorio, che ci ha permesso anche di revisionare il percorso fino ad allora fatto, ma anche conoscerci meglio e passare la notte in maniera diversa dal solito; con i più grandi invece abbiamo deciso di viziarli un po’ andando a mangiarci un buon gelato insieme e trascorrendo la serata nel famoso gioco “Escape Room”, un’esperienza che unisce molto il gruppo perché bisogna affrontarla insieme dandosi una grossa mano a vicenda (sia per i più temerari che per quelli più spaventati)

Come ultima esperienza insieme per gli animatori c’è in programma una giornata al mare, un premio meritato per i nostri adolescenti, che sono stati chiamati ad impegnarsi per un lungo periodo estivo e che avranno bisogno di un giorno di relax.

COSA SIGNIFICA FARE IL CRE

L’esperienza del CRE ti segna e ti lascia in te sempre tanto: le giornate trascorse insieme, i sorrisi dei bambini a fine giornata, le gite (le più apprezzate sono sempre quelle in piscina) ma anche le discussioni che possono nascere tra i bambini ma anche tra gli stessi animatori, la fatica che ognuno può provare in certi giorni, la mancanza di voglia o il pensiero di poter spendere diversamente il proprio tempo. Tutto questo fa parte del CRE, in particolare per gli adolescenti; eppure ogni anno siamo sempre qui, numerosi e volenterosi di iniziare un nuovo percorso insieme. Perché alla fine il CRE ti chiede tanto ma ti dà in cambio molto di più: la bellezza di conoscere persone nuove, coetanee e non, mettersi in gioco, divertirsi e imparare tanto sia da sé stessi che da gli altri (bambini compresi). Perché si capisce che l’oratorio non è un edificio che durante l’anno viene occupato dalle persone per fare delle attività: essere un oratorio vuol dire essere parte integrante di un progetto, che si ritaglia un importante spazio nella vita di ognuno e che come tutto nella vita alterna giornate positive a giornate più impegnative. Ciò che però garantisce è essere una grande famiglia in cui stare bene, sentirsi accolti e in cui esprimere sé stessi per ciò che siamo, nel bene e nel male, ricordandoci che ciò che ognuno di noi è rappresenta un ruolo importante non solo per noi stessi, ma anche per gli altri e che fare le cose insieme ti regala tante soddisfazioni, che ci possiamo portare con noi per tutta la vita. 

Longa Roberto

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