Pellegrinaggio giovani a Torino

Più che di pellegrinaggio dovremmo parlare di un’esperienza alla scoperta di nuove (e vecchie) amicizie condividendo luoghi, valori ed emozioni, perfetto esempio di come un viaggio quasi fuori porta, possa rivelarsi un momento importante di compimento all’interno di un cammino di fede (e non solo!).

La 2 giorni (sabato 18 e domenica 19 marzo) prevedeva un programma con tappe artistiche/culturali e religiose, in cui abbiamo avuto l’opportunità di visitare alcuni tra i luoghi più significativi della città, e di vivere un’esperienza domenicale “diversa” dal solito all’insegna della carità. È stato un susseguirsi di eventi dove la fortuna, o come direbbe Don Omar “la Divina Provvidenza”, ci ha messo lo zampino. 

Centro storico e Palazzo Madama

Giorno 1:

Dopo un viaggio di un paio d’ore, la prima tappa del viaggio è stata Palazzo Madama, museo che riassume in sé tutta la storia della città: da porta romana si trasforma nel medioevo in fortezza e poi in castello, rappresentando e conservando le caratteristiche di ogni epoca che lo ha attraversato.

Nel pomeriggio invece ci siamo spostati nel vicino quartiere di Valdocco, che rappresenta il fulcro della storia e della missione di Don Bosco, significativo per il legame con il nostro Oratorio e per il messaggio ancora portato avanti dai Salesiani all’insegna della carità, soprattutto verso i più piccoli. Qui abbiamo avuto modo di visitare il Museo Don Bosco che racchiude oggetti, fotografie e documenti della sua storia, terminando la visita con la messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

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Giorno 2:

Dopo una rapida visita al Duomo e alla cappella dov’è custodita la Sacra Sindone ci siamo diretti presso la Parrocchia del SS. Nome di Maria, vicino al quartiere periferico Mirafiori per partecipare ad un’iniziativa speciale. Da circa dieci anni infatti, qui ogni domenica viene organizzato un pranzo per persone senza fissa dimora o in difficoltà, dove oltre a ricevere un pasto caldo e completo, gli ospiti hanno la possibilità di trovare un ambiente familiare e dignitoso in cui passare un paio di ore. Ad accoglierci oltre ai volontari, Don Piergiuseppe Sarnico, parroco della parrocchia che dalla Valcamonica si è trasferito un anno e mezzo fa con il mandato di Fidei Donum per il servizio di cooperazione missionaria nella diocesi di Torino. Dopo aver ricevuto le attente istruzioni da parte dei volontari, abbiamo iniziato il servizio vero e proprio preparando ed apparecchiando prima le tavolate, servendo le pietanze e risistemando il salone poi. Al di la del poter dare il nostro piccolo contributo, siamo rimasti colpiti dalla possibilità di scambiare qualche parola con queste persone, conoscere qualcosa delle loro vite, prendere parte a quel momento di quasi normalità e di calore umano che rappresenta una piccola parentesi da una quotidianità caratterizzata per lo più da sofferenza ed indifferenza. Il senso di gratitudine manifestato da qualche ospite più con lo sguardo che con le poche e timide parole è difficile da descrivere ed è forse il più bel ricordo di questa esperienza.

Pranzo della carità

Sermig ed Arsenale della Pace

Il Sermig (Servizio Missionario Giovani) è un’organizzazione fondata nel 1964 dal laico Ernesto Olivero insieme a un gruppo di giovani cattolici decisi ad aiutare i più poveri, contrastare le diseguaglianze e promuovere lo sviluppo sociale. Qui abbiamo partecipato nel pomeriggio ad una visita guidata/testimonianza per conoscere l’Arsenale della pace, sede principale dell’organizzazione che offre rifugio per la notte, pasti, cure sanitarie e sostegno a persone che vogliono cambiare la loro vita e la storia. In quarant’anni ha portato avanti 2100 progetti di sviluppo a servizio delle comunità più povere in 88 paesi del mondo, azioni continue di solidarietà, di ricerca di dialogo, di incontro tra culture e religioni diverse.

Non poteva esserci tappa conclusiva migliore, con il suo messaggio universale di pace e di aiuto verso le persone in difficoltà: è stato un fine settimana che ricorderemo a lungo, vissuto intensamente, ricco di amicizia e di testimonianze davvero significative!

Simone e Marco

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